sabato 18 febbraio 2012

Il Gattopardo - edizione Fox/Pathè

Il Gattopardo















Trasferimento

Pellicola del 1963 girata in 35mm con processo Super Technirama 70, ovvero con pellicola a scorrimento orizzonatale. Di questo film esistevano già due edizioni in BD provenineti dallo stesso trasferimento, ovvero quella USA distribuita da Criterion, e quella UK distributa dalla BFI. Le specifiche di questo trasferimento possono essere lette sul booklet dell'edizione Criterion:

"Director of photography Giuseppe Rotunno supervised this high-definition digital transfer, which was created on a Spirit Datacine from the original 35mm 8-perforation negative. Thousands of instances of dirt, debris, scratches, splices, warps, jitter, and flicker were manually removed using MTI's DRS system and Pixel Farm's PFClean system, while Digital Vision's DVNR system was used for small dirt, grain, and noise reduction".

Quindi si tratta di una "semplice" acqusizione 1080p da negativo. Tra l'altro non recente e con problemi di sharpening.
Il trasferimento usato dalla Fox/Patè va ben oltre. Si tratta di un restauro vero e proprio, finanziato da Gucci in collaborazione con la Film Foundation di Scorsese. Il restauro è stato eseguito dalla Sony Colorworks in collaborazione con la Cineteca di Bologna e l'Immagine Ritrovata.
Il negativo originale a 8 perforazioni è stato acquisito con uno scanner Northlight 8k. Il tutto è stato poi convertito a 4k per il restauro finale. Anche la correzione colore è superiore, grazie all'uso di tools come il Baselight. Quindi è normale che sia diversa da quella Criterion, che è stata si supervisionata da Rotunno, ma dopotutto, in ambito digitale, uno supervisiona un lavoro con gli strumenti che ha a disposizione. Se dopo un pò di anni escono strumenti superiori è normale che la resa sia diversa. Prediamo ad esempio la correzione colore con simulazione Technicolor: fino a pochi anni fa i risultati erano abbastanza discutibili (vedi DVD Ben Hur). Oggi invece esistono strumenti che permettono di applicare un effetto Technicolor, o perfino l'ENR, in ambito digitale con la stessa resa di una stampa originale.
In ogni caso, per quel che riguarda il colore è stato preso il master Criterion come riferimento. Finito i lavori il tutto è stato spedito a Rotunno per certificare la correttezza.

Per quel che riguarda l'AR, ovviamente hanno optato per quello più aperto. Malgrado i dubbi di qualcuno, nel formato Technirama sia il 2.35:1, sia il 2.20:1 e sia il 2.55:1 sono corretti. Ovviamente in relazione alla stampa: il primo sul 35mm anamorfico, il secondo sul 70mm e il terzo su negativo. E visto che si tratta di un restauro conservativo la scelta è ricaduta giustamente sul 2.55:1.

Detto questo posso anche evitare di scrivere una recensione. Con un trattamento del genere il video è perfetto, di assoluto riferimento.

Voto: 10

4 commenti:

  1. Ma è quindi anche l'edizione offerta da Medusa qui da noi quella del nuovo restauro?

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  2. bisogna fare un confronto tra l'edizione francese e la medusa(sempre fox è ma l'encoding è diverso)...io rimango convinto che la medusa sia peggio...neri afogati e saturazione colore in primis...

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  3. La questione Medusa vs Fox/Pathè merita un'analisi a parte.
    In ogni caso l'origine del master è sempre quella, ovvero il nuovo restauro effettuato dalla Sony Colorworks.

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  4. "E visto che si tratta di un restauro conservativo la scelta è ricaduta giustamente sul 2.55:1."

    L'edizione che va a finire sugli scaffali però non deve solo tener conto di esigenze di restauro, no? Ottimo restaurare il fotogramma nella sua interezza, ma per un'edizione "consumer" il 2,20 era la scelta più appropriata, credo.

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